sabato 23 Novembre 2024

Sola, per il teatro dell’assurdo a Padernello

Padernello, Brescia. Va in scena al Castello, venerdì 3 e 4 febbraio, ore 21.00, Sola, spettacolo liberamente  tratto da Giorni felici di Samuel Beckett per la regia e scena Giacomo Andrico con la collaborazione di Giulia Argenziano, Michela Brignoli, Giulia Cabrini, Silvia Ceciliot, Antonio Spada Simona Venkova, allievi del Biennio di Scenografia dell’Accademia Santa Giulia di Brescia. Alle luci Stefano Mazzanti, alle musiche originali Claudio Smussi; interprete Giuseppina Turra.

Samuel Beckett scrive Giorni felici nel 1960. Presenta una sorprendente immagine scenica al tempo stesso semplice e terribile: una donna conficcata nel terreno fino al punto della vita.

Il suo nome è Winnie ed è lì da tempo immemorabile con un ombrellino come unico riparo contro sole o pioggia. Accanto a lei, ma quasi fuori dalla portata del suo sguardo, il marito (Willie) che vegeta in un buco nel terreno, come un verme. Alla loro degradata condizione fisica fa da contrasto il tono del dialogo (o meglio del quasi-monologo, visto che Willie non dice che poche brevissime battute). Winnie è tutta tesa alla cura del suo corpo (pettinarsi, truccarsi, essere sempre in ordine) e in un continuo chiacchiericcio. E Willie è il marito che borbotta, sopporta con fatica la petulanza della moglie, legge il giornale.

Nel secondo atto Winnie è interrata fino al collo. Willie è ormai sempre meno presente. Lei non può fare altro che stare lì e parlare. Ma nonostante questo continua a dire che la sua è una vita felice, che i suoi sono giorni felici. E quando per l’ennesima volta il campanello del sonno porta la pietà delle tenebre sulla sua esistenza larvale lei saluta il giorno felice appena trascorso cantando una allegra aria d’operetta. Si tratta dell’opera in cui Beckett ha forse descritto meglio la formidabile ostinazione della vita, l’umano attaccamento all’esistenza anche in condizioni estreme.

Andrico stringe l’ottica di Giorni felici sulla donna sola. Eliminando la presenza in scena dell’uomo marito egli vive grazie al ricordo di lei che lo evoca. La donna costantemente afferma la Vita, la genera e sceglie di celebrarla in forza di condizioni terribili, in una solitudine esaltata. Paradossalmente felice.

Nell’ambito dello spettacolo i sei studenti dell’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia presenteranno i loro studi sull’opera di Samuel Beckett esposti presso la Fondazione del Castello di Padernello e raccolte, come percorso di formazione, in un volume di immagine. Si chiama L’assurdo vedere.

Un libero studio di Giacomo Andrico e Giuseppina Turra

Regia e Scene: Giacomo Andrico
Luci: Stefano Mazzanti
Musiche originali: Claudio Smussi

Collaborazione artistica e opere in mostra:
Simona Venkova
Antonio Spada
Silvia Ceciliot
Giulia Cabrini
Michela Brignoli

“Questa poi.
Le parole mancano,
ci sono delle volte in cui persino loro mancano.”

 

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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