Brescia. Arriva a palazzo Loggia la mostra itinerante “Stelle senza un cielo – Bambini nella Shoah“, dal 10 al 18 gennaio al salone Vanvitelliano, con inaugurazione alle 17,30. Ingresso libero.
Curata dall’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme e presentata dall’Associazione Figli della Shoah arriva in città in collaborazione con la Casa della Memoria, racconta le vicende di chi, a causa della Shoah, è stato strappato troppo presto all’infanzia.
Durante la Shoah, le comunità ebraiche subirono brutali sconvolgimenti che causarono fratture sociali e familiari della più estrema gravità. In particolare, i bambini persero le abitudini quotidiane della loro infanzia e dovettero adattarsi molto velocemente alle crudeli e del tutto nuove condizioni, con il risultato che molti di loro si trasformarono, di fatto, in “bambini-adulti”. I fanciulli che vennero a forza separati dalle famiglie d’origine, per essere nascosti oppure deportati nei campi di concentramento, oltre a ciò, lottarono per sopravvivere senza i genitori. Scrive l’associazione Figli delle Shoah.
Composta da 26 pannelli la mostra mette al centro le storie dei bambini ebrei a confronto con le persecuzioni. Giovani strappati troppo presto dalla loro infanzia, costretti a lavorare per sperare di sopravvivere, nascosti sotto falso nome, cresciuti con identità fragili, legami spezzati e spesso fuori da strutture familiari ed educative.
Dalle vicende dei singoli, si racconta nell’esposizione, “emergono però anche sprazzi di luce e di speranza: amicizie, giocattoli ricavati da un pezzo di cartone o da uno spago, riti di passaggio”. A integrare la mostra, per la prima volta in Italia, sette storie di bambini italiani curate da Cdec e Meis con il supporto di Marcella Hannà Ravenna per le storie ferraresi. In questa mostra, una selezione di disegni, poesie, lettere e giocattoli offre un toccante e coinvolgente spiraglio sulle esistenze dei bambini ebrei nei tragici anni della persecuzione nazifascista.