Mantova. La Casa del Rigoletto, in piazza Sordello nel cuore della città, accoglie la mostra “Volti della Bassa Padana” con le fotografie di Giuseppe Morandi, straordinario fotografo che racconta la civiltà contadina da mezzo secolo, è il ritratto dei contadini della sua terra, una mostra a cura della Lega di cultura di Piadena. La mostra inaugurata il 7 dicembre rimarrà aperta sino all’8 gennaio tutti i giorni dalle 9 alle 18.
Scrive Arturo Carlo Quintavalle nella introduzione alla mostra: “Vorrei che guardassimo le fotografie realizzate da Morandi in sequenza, in serie, per cercare di capire il senso dell’invenzione di un fotografo che sta dentro le storie della gente. Il nuovo della ricerca “Volti della Bassa padana” è proprio qui, nella storia, anzi nelle storie della gente, e il suo essere diverso è ancora proprio qui, nel limitare le azioni in pratica al nulla, lasciando che a parlare siano le tracce delle persone, le tracce che la vita ha lasciato sulla loro figura, sugli abiti, nelle espressioni. Morandi è un raccontatore molto attento, sottile, ironico, presente, in apparenza un documentatore distaccato e non partecipe, invece di una profonda, intensissima sottile umanità.
A Morandi interessa il lavoro e lo spazio, la dimensione dell’uomo e dell’umano per poter trovare in questa dimensione una ragione di esistere, per trovare spazi per dialogare. […] Mi sembra proprio che, nella ricerca di questo fotografo, ma con tanta esperienza e storia, e anche libri alle spalle, in questa ricerca sulla durata dell’immagine nella sua e nella nostra memoria, in questa storia di personaggi di un solo racconto, che è quello del paese, stia una novità di invenzione che altrove non troviamo e che ci conferma Morandi non più solo narratore del mondo contadino ma narratore, e narratore intensissimo, della crisi di quel mondo nel confronto con la realtà della cultura diversa dell’universo nuovo della plastica, della pubblicità e della solitudine. […] Anche un fotografo umanissimo come lui può dunque cantare, e lo fa qui, un epicedio, un canto di morte.” ( Arturo Carlo Quintavalle, Introduzione alla mostra “Volti della Bassa padana”, Mazzotta, 1984)
Giuseppe Morandi, nato nel 1937 al Vho di Piadena (CR) da una famiglia contadina, fotografa dagli anni Cinquanta del secolo scorso, inizialmente stimolato dal noto pedagogista, scrittore ed insegnante Mario Lodi (Piadena, 1922 – Drizzona, 2014) con cui pubblica nel 1962 I Quaderni di Piadena. L’altro incontro fondamentale per Morandi è quello con Gianni Bosio, alla fine degli anni Cinquanta, storico ed editore delle Edizioni Avanti! attraverso il quale matura la sua visione politica che lo spinge a fondare nel 1967 la Lega di Cultura di Piadena insieme a Gianfranco Azzali. Come scrittore si è fatto apprezzare per la raccolta di racconti, mentre da regista ha realizzato diversi film e documentari, dagli anni ’50 ad oggi, sulla vita nella Bassa Padana.