Brescia – In occasione dell’80° della Liberazione, l’iniziativa a carattere nazionale Resistere Pedalare Resistere di quest’anno intende ricordare e onorare un grande antifascista assassinato da squadristi fascisti su ordine di Mussolini e il sacrificio di migliaia di deportati nei campi di concentramento a opera dei nazifascisti.
Dal 14 al 16 di aprile le strade della Pianura Padana saranno percorse da un gruppo speciale di ciclisti: non una semplice escursione ma un vero e proprio viaggio di impegno civile. Ci saranno anche i ciclisti di Paciclica – Fiab che, ormai da vent’anni, promuovono e coniugano la passione per la bicicletta con il dovere della Memoria.
Da Brescia a Fratta Polesine, in un itinerario carico di significato storico e civile. Al gruppo dei ciclo-pacifisti bresciani, strada facendo, si uniranno altri gruppi provenienti da Roma, Parma, Ferrara e Rovigo. Il ciclo-viaggio toccherà luoghi simbolo della Resistenza e della memoria storica.
Prima tappa significativa sarà da piazza della Loggia a Reggiolo, Reggio Emilia, sul luogo di un eccidio nazifascista compiuto il 14 aprile 1945.
Il giorno dopo a Carpi si visiterà il “Museo Monumento al Deportato politico e razziale”, luogo che racconta le sofferenze e il coraggio di coloro che furono internati nei campi di concentramento nazifascisti.
Da Carpi le biciclette di Paciclica proseguiranno verso la frazione di Fossoli, dove sorge il campo di concentramento che divenne un tragico snodo per migliaia di deportati, tra cui Primo Levi.
Il viaggio continuerà fino a Fratta Polesine, dove si visiterà la “Casa-museo Giacomo Matteotti”, il deputato socialista assassinato dal regime fascista nel 1924 per il suo coraggioso impegno contro Mussolini e la sua dittatura, e si concluderà al cimitero di Fratta Polesine per rendere omaggio alla sua tomba insieme ad esponenti dell’Anpi locale. Una tappa doverosa per ricordare chi ha lottato a costo della propria vita per la democrazia e l’antifascismo, pilastri della nostra Costituzione.
Anzitutto un omaggio alla Memoria. Dai dispacci nascosti nella bicicletta di Bartali a quelle dei Gruppi d’Azione Patriottica per finire alle staffette partigiane, la bicicletta ha giocato un ruolo importante e strategico nella Resistenza.
Oggi la bicicletta, come sottolinea Fiab (la Federazione Nazionale Ambiente e Bicicletta), rappresenta molto più di un’alternativa ecologica. È il mezzo di trasporto più efficente dal punto di vista energetico, non inquina, rispetta la quiete pubblica, è economica ed è accessibile a tutti. È un gioco per i piccoli e uno sport per gli adulti, ma è soprattutto un mezzo di trasporto quotidiano e anche un modo per mantenersi in forma, fisica e mentale.
In altre parole, la bicicletta incarna il mondo che desideriamo, un mondo dove il tempo ci appartiene, un mondo più dolce, sereno, vivibile per tutti. Alternativa ad un mondo frenetico e incomprensibile e che, anche per questo, diventa una minaccia per il nostro futuro.
La bicicletta è il simbolo di quella rivoluzione culturale nonviolenta in cui le persone ritornino a contare, con i loro bisogni, potenzialità, talenti e soprattutto la loro volontà e consapevolezza di poter cambiare le cose che non vanno, in totale sintonia con l’ambiente che le circonda.
Paciclica non è solo un gruppo di ciclisti di Fiab, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta: è una comunità di individui accomunati da una passione civile che sceglie la bicicletta come mezzo per diffondere un messaggio di pace, memoria e partecipazione attiva.
Il pedalare, per tutti loro non è un gesto sportivo ma un atto simbolico: l’essere lenti permette di avvicinare i luoghi della Memoria con consapevolezza, di fermarsi, di riflettere e di condividere esperienze dall’elevato spessore umano.