venerdì 27 Dicembre 2024

28 dicembre l’alba dei 7 Fratelli Cervi

Gattatico, Reggio Emilia. Sono passati 81 anni ma a casa Cervi, ora museo, la fine dicembre rappresenta un solenne appuntamento con la storia, una storia che resiste.

Ricorre quest’anno il 81°anniversario dell’eccidio dei Sette Fratelli Cervi e di Quarto Camurri fucilati per mano dei fascisti all’alba del 28 dicembre 1943.

L’Istituto Alcide Cervi invita il 27 e 28 dicembre alla commemorazione e alla riflessione dell’importanza attuale della memoria, perché possa divenire un progetto che si rivolge al futuro in cui l’orrore, l’ingiustizia, la violenza non abbiano più spazio.

Dopo un raccolto ne viene un altro. Ma il raccolto non viene da sé, bisogna coltivare e faticare, perché non vada a male. Avevo cresciuto sette figli, adesso bisognava tirar su undici nipoti. Dovevano prendere ognuno il posto dei padri, e bisognava insegnare tutto da capo.” Le parole sono di papà Alcide Cervi.

E’ l’alba del 28 dicembre del 1943, al poligono di tiro di Reggio Emilia i sette figli di Alcide vengono trucidati con efferata violenza. I corpi dei sette fratelli Cervi e di Quarto Camurri vengono occultati, sepolti per seppellire la loro visione di libertà e giustizia, riscatto contadino alle ingiustizie nei primi aliti di resistenza. Diverranno il simbolo della Resistenza e della memoria.

Il 28 dicembre del 1943 è divenuta nel tempo una vera e propria ricorrenza del calendario cosiddetto civile, una data simbolo della nostra storia contemporanea, alla stregua del 25 aprile, del 25 luglio, dell’8 settembre, rappresenta per l’Istituto Alcide Cervi una occasione significativa per ‘fare memoria’ e operare una riflessione sulla storia più recente. La vicenda dei fratelli Cervi nel 71° anniversario non si consuma come sola commemorazione, il valore del loro sacrificio è divenuto un mito leggendario in questi anni per le nuove generazioni.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

Articoli recenti

Ti Potrebbe interessare: