giovedì 7 Novembre 2024

La Festa degli Orti Slow Food

Leno, Brescia. Festeggiano gli alunni delle scuole di Leno e frazioni, tra le più attive in Lombardia nel progetto degli Orti a scuola Slow Food. Imparare a capire e a esprimere le proprie emozioni con l’aiuto della natura, saperla leggere attraverso i sensi, riscoprirsi parte di essa attraverso le iniziative svolte nell’orto e le attività didattiche che spaziano tra scienze, arte e cucina: sono solo alcuni dei temi al centro della Festa degli Orti Slow Food che si celebra l’11 novembre.

Quest’anno, nel 20esimo anniversario dell’inizio del progetto, la giornata coinvolge non solo 29.000 studenti e 1600 insegnanti di 400 scuole, dagli asili nido alle scuole secondarie di primo grado, ma anche 400 attivisti della rete nazionale degli Orti Slow Food di comunità nata a maggio con il sostegno di UniCredit: una platea eterogenea, ma unita dall’impegno per la tutela della biodiversità e delle risorse naturali.

Il tema del 2024, la relazione dell’essere umano con la natura e nella natura, si inserisce nel percorso avviato con l’ultima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, e rafforza la visione del cibo come nutrimento, cultura, convivialità, piacere, e come elemento potente di connessione con la terra.

«Coltivare è un percorso di crescita e consapevolezza. Nell’orto impariamo a vivere in armonia con la natura, a rispettare i suoi ritmi e a cogliere ogni sua sfumatura, a comprendere il valore della cura e dell’attesa. Salvaguardiamo non solo varietà autoctone e metodi di coltivazione, ma anche legami e relazioni, evidenziando l’importanza del lavoro di squadra e dell’impegno collettivo per il bene comune – sottolinea Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia -. Oggi, come vent’anni fa, consideriamo l’orto un’aula a cielo aperto e un’attività quotidiana a servizio dell’educazione e della didattica. Ma oggi, più di allora, crediamo che sia urgente dedicarsi all’educazione alimentare delle giovani generazioni, perché abbiano gli strumenti per decidere come alimentarsi, perché, a differenza di ogni altra merce, il cibo diventa noi.

Attraverso scelte consapevoli d’acquisto, soprattutto nell’alimentazione, determiniamo quale filiera produttiva sostenere: mangiare, diceva Wendell Berry, è un atto agricolo! Per questo motivo, insieme all’Università di Scienze Gastronomiche, continuiamo a rinnovare l’invito a firmare l’appello perché l’educazione alimentare venga inserita come insegnamento nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Ma educare i giovanissimi non basta, è necessario che tutti prendano coscienza dell’importanza di coltivare e mangiare in modo consapevole, e non c’è modo migliore di farlo che prendendosi cura di un orto. Per questo, dal 2024, grazie al sostegno di UniCredit, abbiamo ampliato la rete agli orti alle comunità, per coinvolgere il maggior numero possibile di realtà e soggetti che vogliono sporcarsi le mani e fare la differenza».

In occasione della Festa sono stati consegnati 463 kit, ognuno dei quali destinato a un orto, contenente diversi materiali, come un libro che approfondisce il tema dell’anno – Naturalisti in cucina di Federica Buglioni nelle scuole, e Arborama, edito da Slow Food Editore, negli orti di comunità -, e il verdometro, lo strumento tratto da Il cartolaio del bosco di Antonia Teatino che permette di riconoscere nell’orto i cinque colori della salute. Tra i doni del kit, anche la cornice in cui riporre l’”Arcimboldo in orto”: scuole e comunità sono infatti invitate a esprimere la loro creatività attraverso la realizzazione di un’opera d’arte con materiali naturali (frutta, verdura, erbe di stagione, foglie, legnetti, fiori, pietre, terra) e, fino al 18 novembre, possono partecipare all’iniziativa di Slow Food Educazione, scattando una foto del proprio quadro e condividendola sui social con gli hashtag #ortislowfood e #arcimboldoinorto.

Il kit contiene anche gli assaggi di due legumi speciali, le fave Cottoia di Modica, Presidio Slow Food, dell’azienda La Legumeria, e i lupini in salamoia offerti da Coop, ai quali si aggiungono una bustina di semi di fave, un sacchetto di legumi misti della rete Slow Beans, con Presìdi e prodotti dell’Arca del Gusto, da seminare, per rendere ancor più variegato l’ecosistema dell’orto, e infine dei segnalibri che si possono piantare, poiché biodegradabili e “farciti” di semi. Non mancano poi le schede didattiche, per le scuole e non solo, da fare durante l’anno scolastico: attività per esercitare l’olfatto e l’udito, tarate sulle diverse fasce d’età, consigli su come coltivare l’orto e altre proposte da organizzare in aula o all’aperto.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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