Manerbio, Brescia – Il gioco in ospedale. La vita in un reparto pediatrico. L’impegno dei volontari fra i bambini in ospedale.
Sono questi solo alcuni dei temi del corso di formazione che l’Abio-Associazione bambini in ospedale organizza per raccogliere e preparare un nuovo gruppo di volontari dedicati a svolgere servizio per i bambini e gli adolescenti ricoverati presso la Pediatria dell’Ospedale di Manerbio.
Il primo incontro Informativo del corso di tiene mercoledì 30 ottobre dalle ore 16:30 alle ore 19:00.
Il corso teorico è composto di 6 lezioni e precisamente:
▪ un incontro Informativo;
▪ un incontro di selezione – autovalutazione
▪ lezioni su aspetti igienico-sanitari-comportamentali e sulla vita di reparto
▪ un incontro sull’ importanza del gioco in ospedale
▪ un seminario psico – motivazionale
▪ un incontro sull’associazionismo e sull’avvio al servizio in reparto
A questi appuntamenti si aggiungono 60 ore di tirocinio pratico in ospedale.
L’impegno richiesto come volontari ABIO è di un turno fisso di mezza giornata a settimana in servizio e di partecipazione all’associazione.
Il Corso verrà realizzato al raggiungimento di un numero minimo di iscritti uguale a 20.
Nel 1978 un piccolo gruppo di persone accoglie l’appello di Giuseppe Zaffaroni, primario di chirurgia infantile presso il padiglione “Alfieri” dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e sceglie di dedicare il suo tempo per i bambini ricoverati in ospedale.
Negli anni il volontariato ABIO cresce, nella qualità e nella quantità: vengono organizzati i primi corsi di formazione, nascono nuove Associazioni ABIO. Un Coordinamento, un Comitato e poi, nel 2006, la nascita di Fondazione ABIO Italia Onlus danno l’idea della crescita e dello sviluppo nazionale.
Di quei primi anni resta l’idea che sia necessario offrire al bambino, ma anche all’adolescente e ai suoi genitori, un ospedale vicino ai suoi bisogni, che oltre a curarlo si “prenda cura” di lui. E prendersi cura, per ABIO, da oltre trentacinque anni, significa sempre gioco, ambiente accogliente, ascolto, sorriso.
In più di trentacinque anni l’associazione ha raccolto migliaia di storie: dai volontari, dai bambini, dai genitori, dai medici… non possiamo raccontarvele tutte, ma si può ad esempio ricordare il sorriso di Alessio, che era così spaventato quando l’hanno portato in ospedale e che ha invece scoperto che si può giocare, trovare nuovi amici, e che in fondo i volontari ABIO hanno proprio ragione: i dottori non fanno così paura!
O raccontare il sollievo di mamma Luisa, così lontana da casa con la sua piccola Rosa, che ha scoperto di poter contare sulle ragazze e ragazzi con l’orso sulla maglietta. Per scambiare due parole, per andare a prendersi un panino, per sentirsi meno sola.
O sorridere insieme a Grazia, che ha detto “Se hai voglia di vedere un po’ di colori, vai a farti una passeggiata nei corridoi dove ci sono i disegni di ABIO e ti senti più contento”.