giovedì 31 Ottobre 2024

La Piazza di Casalmaggiore protagonista alla Fiera di San Carlo

Casalmaggiore, Cremona. L’occasione per narrare la storia di una delle più belle piazze della provincia di Cremona, la Piazza Grande di Casalmaggiore, è nei giorni della Fiera di San Carlo, quest’anno dall’1 al 4 novembre. Ha difatti inaugurato nello Spazio Rossari del Museo Diotti la mostra “La Piazza Grande di Casalmaggiore. Dagli slarghi medioevali all’attuale Piazza Garibaldi“, a cura di Valter Rosa, visitabile sino al 9 febbraio prossimo.

La mostra nasce dalla considerazione che la piazza – cuore della città e collettore delle principali arterie stradali, luogo deputato agli scambi sociali e commerciali, teatro degli eventi più importanti della comunità e della rappresentazione del potere – svolge un ruolo essenziale nell’impianto urbano, nella vita e nell’immaginario dei suoi abitanti ed è spesso la migliore carta di presentazione per chi vi giunge da fuori.

Focalizzata sull’attuale Piazza Garibaldi di Casalmaggiore e sui principali edifici che vi si affacciano, la mostra intende esplorarne la storia e l’immagine. Attraverso documenti cartografici, calcografici e fotografie storiche viene illustrato l’aspetto delle prime piazze di Casalmaggiore fino all’intitolazione della Piazza Grande a Giuseppe Garibaldi. Ampio spazio è dedicato al palazzo pubblico e alle sue trasformazioni nel tempo, oltre che ai temi del mercato e della fiera.

Più in generale, la Piazza viene vista come sintesi di funzioni e attività urbane legate al terziario e in particolare al commercio, all’istruzione, all’assistenza, al credito, alle comunicazioni e alla pubblica amministrazione, funzioni in buona parte ancora presenti oggi. Le storiche entrate principesche, le sfilate e i raduni del regime fascista, fino alle manifestazioni più recenti, vedono inoltre la Piazza quale teatro di tutti i principali eventi pubblici della città.

Una sezione della mostra è dedicata alla Piazza come luogo dell’autorappresentazione della socialità, così come l’hanno interpretata, soprattutto nel ‘900, attenti fotografi ed artisti quali Tommaso Aroldi, Goliardo Padova, Aldo Mario Aroldi e soprattutto Mario Pozzan.

Le opere esposte appartengono in parte alle collezioni civiche (Museo Diotti, Scuola di disegno “Giuseppe Bottoli” e Archivio fotografico della Biblioteca “A.E.Mortara”), a cui si aggiungono prestiti da collezioni private.

Dopo l’anteprima in occasione della Fiera di San Carlo, la mostra proseguirà fino al 9 febbraio 2025.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.
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