Fontanellato, Parma – Torna al Labirinto della Masone l’annuale appuntamento Under the Bamboo Tree, manifestazione interamente dedicata al bambù che, giunta alla sua nona edizione, prenderà forma nel fine settimana di sabato 12 e domenica 13 ottobre.
Esiste un rito sociale che i francesi chiamano le tour du propriétaire, “il giro del proprietario”: si ricevono gli ospiti, li si mette a loro agio, poi li si accompagna nella visita all’appartamento, all’hôtel particulier, al castello, alla reggia, al giardino… Il compiacimento che si prova, fungendo da ciceroni dei propri possedimenti, è la spia di un desiderio profondo: essere un Luogo. L’ho sempre desiderato; ho sempre voluto che le mie case, nel senso più lato del termine, i miei uffici, le librerie, tutti i luoghi che ho disegnato e arredato, sparsi per il mondo, rispecchiassero le mie inclinazioni estetiche, la mia attenzione per la forma, il mio stile (giacché credo di averne uno).
Così scrisse Franco Maria Ricci nell’introduzione al volume dedicato alla sua grande opera, il Labirinto della Masone, il più grande labirinto al mondo costituito da oltre 300.000 esemplari di bambù in un percorso lungo oltre tre chilometri.
Ed è di fatto questo lo scopo di Under the Bamboo Tree: aprire le porte dell’affascinante dedalo verde a tutti i visitatori curiosi che anche quest’anno avranno l’opportunità di scoprire, oltre al Labirinto, il secondo parco adiacente, oggi sede della Fondazione Franco Maria Ricci e della Franco Maria Ricci Editore, e luogo dove il sogno del Labirinto della Masone ebbe inizio.
Ispirato all’antica forma romana dei labirinti classici, ma rielaborata introducendo qua e là bivi e vicoli ciechi, il Labirinto accoglie piante di bambù di una ventina di specie diverse, alte tra i 30 centimetri e i 15 metri. La scelta di questa pianta non è ovviamente casuale: Franco Maria Ricci ne era un entusiasta stimatore. Il bambù, infatti, cresce e si propaga ad una velocità sorprendente, non perde le foglie e, a causa della sua impaziente crescita, assorbe grandi quantità di anidride carbonica, rilasciando altrettanto ossigeno.
Dopo essersi addentrati nel Labirinto, i visitatori troveranno una deviazione inattesa: una galleria di bambù li condurrà al di là del dedalo, verso un giardino pronto a rivelare i suoi segreti.
Questo parco magico, oltre ad essere la dimora della Fondazione, della Casa Editrice e della ricca biblioteca che ospita circa 15 mila volumi di storia dell’arte, è anche il luogo che negli anni Settanta ospitò le passeggiate di Ricci e Jorge Luis Borges. Fu tra questi sentieri riparati, all’ombra di piante custodi di storie passate, che germogliò l’idea del Labirinto della Masone, frutto dei dialoghi tra Borges e il suo editore. Sempre qui, vennero piantati i primi bambù della tenuta, ora un bosco rigoglioso e impenetrabile.
I visitatori saranno guidati da una mappa esclusiva, una chiave per svelare i tesori nascosti del parco accompagnata da una piccola antologia letteraria e immaginifica, per arricchire con preziose suggestioni la propria esplorazione.