venerdì 1 Novembre 2024

Renoir e la sua Promenade alla Villa dei Capolavori

Traversetolo, Parma – La Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano ha l’onore di ospitare La Promenade di Pierre-Auguste Renoir, uno dei quadri più affascinanti dell’artista francese e di tutto l’Impressionismo che proviene dal J. Paul Getty Museum di Los Angeles per una prima assoluta in Italia nell’ambito di una importante collaborazione tra i due musei.

La Promenade di Renoir è esposta alla Villa dei Capolavori insieme al meraviglioso Monet, ai Cézanne e ai due Renoir della Collezione permanente, che rappresentano il più ricco e importante nucleo di pittura francese del periodo impressionista visibile in Italia.

Eseguito nel 1870, La Promenade è considerato uno degli esiti più alti della produzione di Renoir e anticipa quella rivoluzione che cambierà il corso della storia dell’arte: l’Impressionismo, movimento che nasce ufficialmente il 15 aprile 1874 con la prima mostra di un gruppo di giovani artisti – Monet, Degas, Pissarro, Morisot e Renoir – pronti a trasgredire le regole dell’arte accademica, che già da alcuni anni stavano sperimentando la nuova pittura fatta di luce e natura en plein air.

La luce del sole screziata gioca su una lussureggiante radura boschiva. Un giovane scosta il fogliame per aprire la strada alla sua compagna. Lei gira la testa di lato in segno di modestia, forse esitante nel seguirlo più lontano nel bosco.

Nella Promenade entrambe le figure sono cruciali per la scena, ma sono trattate in modo molto diverso. Mentre i verdi appena colpiti dalla luce nell’angolo in alto a destra illuminano la figura scura dell’uomo, ben illuminata e vestita di bianco la donna è il fulcro dell’immagine. Molto probabilmente si tratta di Lise Tréhot che fu la modella preferita e la compagna di Renoir durante gli anni Sessanta del XIX secolo e appare in molte delle sue opere di quel periodo.

Il dipinto raffigura una scena di vita quotidiana i cui personaggi sono tipi ben riconoscibili socialmente. Il canotier si presenta come un piccolo borghese, appartenente alla classe medio-bassa e la sua compagna come una delle famose grisettes, le ragazze di buon cuore comuni nella mitologia della vita bohémien parigina, interessate ai bei giovani per il loro fascino, non per i loro soldi. Parigini in gita romantica che evocano un mondo rilassato di piaceri fugaci, dove le restrizioni sociali sono allentate nel contesto di una natura libera.

Stilisticamente La Promenade è un omaggio agli artisti precedenti che Renoir ammirava molto come Watteau e Fragonard. Ma a differenza delle immagini di seduzione create dai suoi predecessori, quella di Renoir è una immagine istantanea catturata con spontaneità: due giovani immersi nella natura, forse in un parco, non in posa sullo sfondo di un atelier.

Renoir aveva trascorso l’estate precedente dipingendo all’aperto con Monet, che lo incoraggiava a orientarsi verso una tavolozza più chiara e luminosa e a indulgere nella sua predilezione per una pennellata lussureggiante e piumosa.

La luce che filtra attraverso il fogliame diventerà un marchio distintivo delle migliori opere impressioniste di Renoir degli anni 1870 e 1880. In Promenade l’artista conserva anche un po’ della tavolozza verde e marrone di Courbet e usa una miscela di colore sottile e oleosa, dove le sue tinte smaltate fluttuano a macchie l’una nell’altra per creare profondità; una pittura che gli consente di esprimere la sua personale percezione sensoriale del mondo che gli sta intorno.

In questi termini la tecnica di La Promenade ne fa uno dei primi veri quadri impressionisti.

Renoir all’inizio del Novecento affronterà con immutato entusiasmo una nuova stagione artistica, caratterizzata da una più evidente distanza rispetto alla resa naturalistica del motivo ispiratore, rilevata dall’intensità delle gamme cromatiche e dalla perdita delle linee di contorno degli elementi raffigurati, dissolte nelle armonie colorate delle vibrazioni luministiche, come ben documentano i dipinti dell’artista scelti da Luigi Magnani e parte delle raccolte d’arte della Fondazione Magnani-Rocca, che, accostati a La Promenade, consentono uno speciale confronto fra la pittura del giovane e quella dell’anziano Renoir.

 

 

 

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