Rovigo – Voci dal Basso Festival, giunto alla sua terza edizione, si propone nuovamente come punto di riferimento culturale e artistico per i giovani della città di Rovigo e oltre, offrendo un programma ricco di talk, workshop, concerti e dj-set. L’appuntamento è per il 30, 31 Agosto e 1° Settembre in Piazza Annonaria, portando una ventata d’aria fresca nel cuore della città.
Il gruppo organizzatore rimane il medesimo: Marianna Accorsi, referente del progetto e responsabile della direzione artistica e direzione creativa, Carlo Gasparetto e Pietro Romanato referenti di logistica e produzione concerti, Andrea Muraro, referente per l’attività culturale con workshop e talk.
Quest’anno però, le “idee che fanno rumore”, come dice il claim del festival, sono quelle di un gruppo ancora più allargato: grazie al successo della call dei volontari della precedente edizione del festival, molti nuovi giovani hanno abbracciato a pieno il progetto, collaborando anche nella fase organizzativa di Voci dal Basso 2024, portando nuove idee, proposte, punti di vista.
L’obiettivo di Voci dal Basso è proprio quello di ricercare e proporre ogni anno i temi che più stanno a cuore al proprio target, proponendo un momento di aggregazione e confronto che possa dare voce e risonanza ai pensieri, bisogni e idee di un’intera generazione.
Le attività proposte durante i 3 giorni di festival sono le più diverse, soddisfacendo un pubblico dalle varie esigenze: si spazia dai talk e workshop a degustazioni e concerti di musica live e dj-set, il tutto arricchito da numerose collaborazioni con associazioni, enti e realtà del panorama locale.
Il Festival è anche una grande opportunità per chi vuole mettersi in gioco all’interno della realtà cittadina o aspira ad approfondire temi quali la progettazione culturale o musicale.
Voci dal Basso è una realtà che negli anni intende crescere creando spazio per la formazione di nuove figure professionali nell’intento che i giovani rodigini possano realizzarsi nella propria città senza la necessità di migrare altrove alla ricerca di opportunità.
Fondamentale per lo sviluppo del progetto è stata la collaborazione del gruppo fondatore con Il Raggio Verde, il progetto BellaRo del Comune di Rovigo, e La Fabbrica dello Zucchero, soggetti di riferimento per l’attuazione del progetto, il sostegno del Comune di Rovigo, che ha fortemente promosso la realizzazione dell’iniziativa, la Fondazione Rovigo Cultura assieme alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che hanno inserito il festival nel programma di attività che stanno sviluppando in città, Coop Alleanza 3.0 e Cassa Padana Bcc, che hanno contribuito nel sostenere il progetto.
Stefano De Stefani, presidente de Il Raggio Verde, a nome della rete territoriale creatasi a sostegno del festival ha espresso grande soddisfazione per la conferma di un appuntamento che riesce a intrecciare la freschezza e l’innovazione portata dal gruppo promotore attraverso un’attività di networking che spazia da Slow Food Rovigo, Fair Traide Italia a Croce Rossa Italiana, da Fionda di Davide al commercio di prossimità di piazza Annonaria.
Anche Cassa Padana vuole aggiungersi alle note di merito verso la manifestazione: “Cassa Padana sostiene con orgoglio il festival Voci dal Basso. Crediamo nell’importanza di promuovere la cultura musicale e le iniziative che favoriscono l’incontro tra diverse realtà artistiche e la celebrazione del talento dei giovani.
Il Festival, con la sua atmosfera unica ed il coinvolgimento attivo della comunità, rispecchia il senso di essere banca di credito cooperativo che sostiene iniziative culturali favorendo la crescita responsabile e sostenibile del territorio in cui opera”.
La terza edizione del festival si aprirà con il consueto momento dei saluti istituzionali e ringraziamenti, procedendo poi con il primo spazio conviviale e di ritrovo con un dj-set a cura degli artisti rodigini Calvario e Konkeris, con corner food, che sarà presente durante tutte le serate, gestito in collaborazione con i commercianti di Piazza Annonaria e con lo storico bar del centro, Zestea.
A seguire, una serata di musica live con Namida, cantautrice pop punk dal sapore internazionale. La sua voce calda e potente non è passata inosservata: è stata infatti scelta come apertura di diversi big della musica italiana, come Bresh, Tananai e Vasco Rossi nel suo ultimo live a San Siro.
Il secondo artista on stage è Irbis, giovane autore e artista dalla visione coraggiosa e innovativa contaminata da una costante ricerca e sperimentazione, premiata con preziose collaborazioni come quella con l’affermato Frah Quintale. Presenterà sul palco di Voci dal Basso il suo nuovo album, “Lacrime e Cemento” pubblicato il 10 maggio per Undamento e Warner Music. Infine, la chiusura della prima serata di festival sarà un’opportunità unica per ascoltare in anteprima “New Bianchini Soundsystem”, il nuovo album di Whitemary, cantautrice e dj affermata sul panorama italiano grazie ai suoi sound unici ed avvolgenti in uscita il prossimo autunno.
Sabato 31 agosto: durante il pomeriggio avremo l’opportunità di approfondire due tematiche più che attuali con la presenza di ospiti d’eccezione. Il primo incontro sarà tenuto da Jonathan Zenti, consulente, progettista, insegnante e autore del conosciutissimo podcast TOTALE.
Con lui parleremo di come l’ansia e lo stress, amplificati negli ultimi anni da un’accelerazione che l’uomo non aveva mai visto prima a cui si è aggiunta la preoccupazione per il cambiamento climatico e l’angoscia per un futuro che sembra non arrivare, condizionano le nostre vite e come possiamo imparare a conviverci e a gestire la pressione di questi cambiamenti.
A seguire, avremo l’opportunità unica di parlare di una tematica sempre più importante: le sostanze stupefacenti e la riduzione del danno con l’esperto Giuseppe di Pino, presidente di ITARdD, Sofia Zeriola, operatrice New Way, in modo coinvolgente e divertente grazie alla preziosa presenza di Barbara Bonvicini e Riccardo Frega, noti per il podcast da loro curato, “Stupefatti”.
La programmazione artistica prevista per il sabato è a dir poco scoppiettante: per tutta la sera avremo un alternarsi di dj-set curati da Ciao Mare, collettivo milanese che con le sue sonorità ci porterà in un viaggio verso Paesi lontanissimi e Ceri Wax, uno dei produttori e dj tra i più iconici, innovativi e influenti della scena italiana pop-elettronica.
Domenica 1° settembre sarà invece una giornata all’insegna della sostenibilità etica e sociale del sistema alimentare con un workshop curato da Slow Food Rovigo, partner consolidato del festival, seguito da un momento di riflessione sul tema accompagnato da una degustazione di prodotti equo solidali in collaborazione con Fairtrade Italia e la Fionda di Davide.
La serata di chiusura del festival è semplicemente da non perdere. Apriranno le danze gli Hypocrisia, band rodigina vincitrice dell’ultima edizione di BrilleRO, seguiti poi dal live show di Giovanni Ti Amo, artista casertano classe 99. Violinista e chitarrista, cresce ascoltando la collezione di vinili del padre spaziando tra Beatles, Miles Davis, tanto jazz e tanta classica. Nel suo ultimo album, ULTRAFRAGOLA, scrive canzoni d’amore nelle declinazioni più terrene e quotidiane possibili nate dalla noia della provincia che è per lui una delle massime fonti di ispirazione.
La chiusura dell’ultima serata di festival avverrà con l’esibizione dei Selton, gruppo pop-tropicalista brasiliano residente a Milano, affermato sia a livello italiano che internazionale. Presenteranno proprio “Gringo”, il loro ultimo album che, come spiegano gli artisti stessi, è un nuovo progetto denso di significato: “Volevamo fare un disco che suonasse Gringo. Ecco un altro significato della parola: in Brasile si dice così per descrivere qualcosa difficile da classificare, che sembra arrivato da un altro pianeta.
E, dopo tanti anni, la nostra urgenza era quella di fare un disco che fosse rilevante innanzitutto per noi e che non fosse dunque soltanto ‘un altro disco dei Selton’. Per questo abbiamo deciso di usare il tempo a nostro favore e di tornare solo con qualcosa di importante da dire, qualcosa di ‘gringo’.”