Bussolengo, Verona – Dei 92.000 leoni presenti in Africa cinquant’anni fa, ne sopravvivono oggi solo 23.000. Un declino del 75%, che deve essere letto insieme al raddoppio della popolazione umana avvenuta tra il 1975 e il 2001.
Aumento delle infrastrutture, espansione delle aree urbane e riduzione degli ecosistemi selvatici: una catena di conseguenze che ha frammentato le aree abitate dai leoni, impedendo agli esemplari di incontrarsi e spingendo la specie sull’orlo dell’estinzione.
A fare il punto sui numeri in occasione del World Lion Day che cade il 10 agosto è il Parco Natura Viva di Bussolengo, che sperimenta la traslocazione. Una strategia per la sopravvivenza di una specie classificata come “Vulnerabile” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Di successo l’operazione avvenuta in Botswana, che ha coinvolto 14 leoni e due ecosistemi a quindici ore di distanza tra loro.
Fino a circa 3.000 anni fa distribuito anche in Europa e in epoche precedenti anche in America, il leone ha perso il 95% della sua originaria distribuzione globale.
Negli ultimi 150 anni è scomparso dal nord del Sahara e dall’India centro-settentrionale, mentre l’ultimo report lo vede estinto dall’Iran e altre parti del Medio Oriente.
“La traslocazione è una tecnica che sta permettendo di rallentare l’isolamento delle popolazioni di leoni e di conseguenza la perdita di diversità genetica”, spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore Ricerca e Conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo, membro del gruppo di lavoro Conservation Translocation Working Group dell’EAZA.
“È accaduto in Botswana meridionale, nella riserva Limpopo-Lipadi, partner della fondazione del Parco Natura Viva, la Fondazione A.R.C.A. Undici esemplari, preventivamente individuati in base a indagini genetiche, ruolo sociale all’interno del gruppo e possibilità di adattamento al nuovo ambiente, sono stati trasferiti nel nord del Paese”.
Sulle rive del fiume Limpopo, al confine con il Sudafrica, la riserva di 20.500 ettari ospitava 14 leoni. Undici di questi sono stati addormentati, dotati di radiocollare e traslocati dove l’habitat era idoneo ma questa specie non più presente.
“In questo modo – prosegue Spiezio – da una parte sono rimasti 3 leoni, due maschi e una leonessa, come base per una popolazione futura; dall’altra è stata ripristinata la presenza di un gruppo di predatori fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi africani. L’obiettivo è quello di ricreare aree di mescolanza genetica per le popolazioni che vivono in questa porzione di Continente africano. La sola speranza per la salvaguardia del leone infatti – conclude Spiezio – è la traslocazione tra e nelle aree protette.
Questa azione va tuttavia ben valutata e pianificata, seguendole linee guida suggerite dai ricercatori che nascono anche dall’esperienza in ambiente controllato, affinché possa essere efficace per la salvaguardia della specie”. E a dimostrare il successo di questa operazione, sono direttamente gli animali.
“Gli esemplari traslocati – conclude Spiezio – sembrano essersi adattati molto bene alla nuova area. Il monitoraggio dei radiocollari indica che si muovono in un areale molto più vasto di quello che avevano a disposizione in precedenza mentre a Limpopo-Lipadi sono stati avvistati due nuovi esemplari subadulti, aumentando a 5 il numero di leoni nella riserva”.
Il Parco Natura Viva di Bussolengo ospita oggi quattro leoni, Madiba e le tre femmine Safia, Lubajia e Kianga.
L’intero weekend di sabato 10 e domenica 11 agosto, celebrerà insieme alla sua Fondazione A.R.C.A. la Giornata Internazionale del Leone, organizzando diverse attività. Tra queste, per il pubblico di adulti e piccini, la possibilità di partecipare a una entusiasmante caccia al tesoro che permetterà di muoversi tra i sentieri del Parco alla ricerca di indizi per conoscere meglio questa specie e il suo progetto di tutela in situ. I volontari di Fondazione A.R.C.A. attendono i visitatori al banchetto di fronte all’area cammelli per dare il via la caccia al tesoro.