venerdì 18 Ottobre 2024

Scene urbane in mostra a Cremona

Cremona. Nell’archivio fotografico del Comune di Cremona spicca un fondo di circa 700 immagini, oggetto di un lavoro di riordino e catalogazione, che documentano le trasformazioni della città dagli anni Trenta agli anni Cinquanta, riconducibili al fotografo Ernesto Fazioli. Fino al 31 dicembre  la Sala Alabardieri di Palazzo Comunale ospita la mostra Scene Urbane – Cremona che cambia nelle fotografie di Enrnesto Fazioli dell’Archivio Comunale.

L’autore è ben conosciuto ai cremonesi e non solo, scatti esposti in mostre e pubblicazioni che hanno ripreso le sue opere più celebri, fino a farle diventare, nel tempo, quasi un “canone” della rappresentazione urbana. Ernesto Fazioli (Cremona, 27 maggio 1900 – 27 novembre 1955), è una voce autorevole nel paesaggio culturale di Cremona e della fotografia italiana.

Lo stile eclettico, che risente sia di echi pittorialisti che della stagione delle avanguardie, è sempre al servizio di un’idea personale di fotografia, uno sguardo che gli vale numerosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. Di questo stile sono traccia sia le immagini pubblicate sulla rivista Cremona, organo culturale del regime sul territorio, sia le numerosissime fotografie che documentano – come corrispondente del LUCE o incaricato dall’Ufficio tecnico del Comune – il patrimonio artistico e le trasformazioni urbanistiche della città, insieme agli avvenimenti politici e culturali.

“Cremona che cambia” non è la prima esposizione dei materiali posseduti dall’archivio del Comune di Cremona ma, sulla scia dei lavori che si sono nel tempo depositati su Fazioli, è una sintesi degli ambiti su cui le immagini del fotografo si sono maggiormente esercitate. Nell’intento di documentare demolizioni e nuove edificazioni, gli scatti di Fazioli hanno conservato anche le tracce – dirette o indirette – di chi ha partecipato, o semplicemente vissuto, tale cambiamento.

È in questa chiave che l’Amministrazione Comunale e la Presidenza del Consiglio Comunale – con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Cremona e del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia – le ripropone oggi sia a coloro che hanno una memoria più diretta di ciò che è rappresentato sia ai più giovani, che forse prendono coscienza per la prima volta dei cambiamenti della città.

La “grana” delle immagini, che si è voluta preservare nelle stampe d’epoca (alcune coeve agli scatti, altre successive), rende visibile come il lavoro, anche quello apparentemente anonimo della documentazione, se ben svolto e opportunamente valorizzato, possa divenire un vero e proprio bene culturale, un patrimonio collettivo da non disperdere.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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