martedì 26 Novembre 2024

Il veleno dopo lo sparo

Bergamo. Un’esposizione originale e inedita quella ospitata al museo Civico di Scienze Naturali Enrico Caffi:   “Il veleno dopo lo sparo”. Una mostra con molti campioni unici, recuperati direttamente sul campo nel corso di pluriennali ricerche scientifiche di portata internazionale, che descrive in modo dettagliato il pericolo del saturnismo negli uccelli acquatici, nei rapaci e nei grandi avvoltoi europei a rischio di estinzione.

A complemento di quanto esposto vi sarà una selezione di video particolarmente d’impatto riguardanti gli effetti, ancora poco noti a livello di opinione pubblica, che questo metallo nocivo provoca sugli uccelli selvatici e che determina la pesante contaminazione del suolo, dell’acqua e conseguentemente di alcune coltivazioni, nonché del cibo di cui si nutre l’uomo.

Il piombo viene ancora ampiamente utilizzato nella produzione di munizioni da caccia nonostante sia stato vietato da anni, per la sua tossicità, nella maggior parte dei settori produttivi (benzine, vernici, tipografia, giochi per l’infanzia, ecc.).
Nell’Unione Europea, annualmente, vengono disperse nell’ambiente circa 14.000 tonnellate di piombo attraverso l’attività di caccia. Il piombo si disperde restando per decenni nell’ambiente dove gli uccelli possono così raccoglierli e ingerirli. L’European Chemical Agency (ECHA) stima che, ogni anno, almeno 1.300.000 uccelli muoiono per intossicazione in Europa.

Finalmente il 15 febbraio 2023, dopo anni di trattative e un lunghissimo iter di approvazione, è entrato in vigore il Regolamento 202157 dell’Unione Europea che vieta l’utilizzo e la detenzione dei pallini di piombo per la caccia e il tiro sportivo a meno di 100 metri da tutte le aree umide del continente, riconoscendo ufficialmente i pericoli del piombo per biodiversità, qualità delle acque e salute umana.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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