Reggio Emilia – È dedicato a Maguy Marin, coreografa francese Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia, il progetto Maguy Marin – La Passione dei Possibili ideato dal Reggio Parma Festival, in programma fino a dicembre al Teatro Regio e Teatro Due di Parma, al Teatro Municipale Valli, Teatro Ariosto e Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia.
Un palinsesto di spettacoli e iniziative, patrocinato dall’Ambasciata di Francia in Italia, per far conoscere al vasto pubblico le opere di una delle coreografe e artiste più eclettiche e coraggiose dell’intero panorama internazionale, capace di interpretare, attraverso la danza, il corpo e lo spazio, la complessità dell’uomo contemporaneo e le sue contraddizioni.
Figlia di immigrati spagnoli in fuga dalla dittatura franchista, attiva dal 1976, camaleontica nella sua ricerca di movimento, Maguy Marin è un’artista che ha definito una propria cifra stilistica originale: nelle sue creazioni, la danza è impregnata di una teatralità spiccata; se le scene o i personaggi sono spesso comici, il tono generale è apocalittico e lo spettatore resta sempre in bilico tra sorriso, stupore e inquietudine.
Audace e combattiva, la coreografa ha saputo accompagnare e tradurre artisticamente gli sconvolgimenti del nostro tempo, senza lesinare pugni gioiosi e furiosi sul muso della barbarie, inscrivendo all’interno delle sue creazioni un rinnovamento di “questo qualcosa che è la danza”, tenendo sempre davanti a sé tutte le possibilità che la danza stessa ha a sua disposizione.
Il progetto nasce dalla volontà del Reggio Parma Festival e di tutti i suoi soci – Comune di
Parma, Comune di Reggio Emilia, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Due e Fondazione Teatro Regio di Parma – a collaborare per la realizzazione nel 2023 di un progetto ambizioso, che spazia dalla danza alla musica al teatro, e che vede tra le sue prime e principali protagoniste Maguy Marin, di cui Reggio Parma Festival co-produce il nuovo spettacolo e che a lei e alla sua produzione dedica un importante omaggio nel corso dell’anno.
Un viaggio ricco di emozioni anche con Singspiele (14 e 15 novembre, Teatro Due, Parma) una performance del 2014, interpretata da David Mambouch e con la scenografia di Benjamin Lebreton. Tra declinazione del corpo e ricerca gestuale, esprime la cifra più sperimentale della coreografa francese andando oltre i confini della danza tout court.
Concentrandosi sui volti, anonimi o riconoscibili che catturano il nostro sguardo, Singspiele è un lavoro d’ascolto di ciò che questi ci dicono dei loro corpi assenti: la storia particolare che si legge su questi volti muti sfuggirà sempre in quanto non intelligibile nell’immediato.
Il debutto italiano della nuova creazione,è in calendario il 18 e 19 novembre al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, nell’ambito del Festival Aperto. In questo spettacolo, co-prodotto dal Reggio Parma Festival, la coreografa si interroga su temi attuali, con lo sguardo ironico e potente che la contraddistingue: i nostri corpi sono diventati
oggetti da sorvegliare, che possono essere filmati e registrati; le nostre scelte, apparentemente libere, rivelano la nostra inclinazione a seguire l’opinione maggioritaria, ad optare per quanto fabbricato dalla pubblicità, ad accettare la colonizzazione delle nostre menti da parte dei media o degli influencer.
A Parma si prosegue con due spettacoli tra i più rappresentativi del lavoro di Maguy Marin:
Nocturnes (25 e 26 novembre, Teatro Due), dove la coreografa sfida e affascina lo spettatore con soluzioni estreme e una fantasia creativa composta da piccoli sketch, garbati e ironici.Una scenografia scarna fa da palcoscenico a incontri incompiuti, gesti apparentemente inspiegabili, apparizioni e sparizioni di personaggi misteriosi.
E Umwelt (15 dicembre, Teatro Regio), spettacolo del 2004 che ha entusiasmato e fatto discutere, una performance “di danza senza la danza” per raccontare la frenesia della vita. Gli interpreti appaiono e scompaiono tra gli interstizi di pannelli e specchi disposti orizzontalmente sul palcoscenico e, ostacolati da un forte vento, raccontano, spesso in modo frenetico, la quotidianità del vivere.
Il 16 dicembre il progetto si conclude al Teatro Ariosto di Reggio Emilia con due spettacoli
interpretati dalla MM Contemporary Dance Company diretta dal coreografo Michele Merola. In Duo d’Eden due danzatori interpretano un uomo e una donna; tute color carne che mettono in evidenza la loro nudità e parrucca dai capelli lunghissimi per lei, rappresentano Adamo ed Eva immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco, in un mondo non così tranquillo, sicuro e idilliaco. Attesissima anteprima nazionale invece per Grosse Fugue, in scena quattro donne e un brano musicale straordinario come Die Grosse Fuge di Ludwig van Beethoven.
Realizzata nel 2001 per la Compagnia Maguy Marin, sarà riproposta in anteprima nazionale per Reggio Parma Festival nell’interpretazione di quattro danzatrici della MM Contemporary Dance Company, accompagnate dalla musica dal vivo dei solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, nella versione per quartetto d’archi. La prima nazionale del brano è poi prevista a luglio 2024 al Festival Bolzano Danza.
Nella Sala Verdi del Teatro Ariosto alle ore 16.30 del 16 dicembre verrà proiettato il film UMWELT, de l’autre côté des miroirs, regia di David Mambouch, che intreccia i due lati dell’omonimo spettacolo: il piano frontale visto da una sala teatrale, e l’altro, invisibile agli spettatori, dall’altro lato degli specchi.
Un riesame dei fondamenti della presenza dell’artista sulla scena e molte domande sull’atto
della creazione saranno sollevate nel workshop Può sempre servire che vedrà protagonista Maguy Marin: due settimane di alta formazione, scambio, dialogo rivolto ad artisti professionisti della danza, del teatro e della musica, per mettere in moto capacità di invenzione e composizione, con esercizi pratici e concreti (dal 14 al 18 novembre, dal 20 al 24 novembre al Teatro Due di Parma, partecipazione gratuita, max 16 partecipanti individuati tramite selezione – informazioni e prenotazioni: f.gandini@teatrodue.org – Tel. 0521 282212).
Così come la tavola rotonda in programma il 25 novembre a Parma che, oltre a Maguy Marin, coinvolgerà numerosi ospiti, tra cui Olivier Neveux, professore di storia e di estetica teatrale all’ École normale supérieure di Lione.