Brescia. È il lontano 1953 a segnarne la nascita dell’Associazione Fotografica Culturale priva di lucro Cinefotoclub di Brescia. Oggi Museo Nazionale della Fotografia racconta la storia della fotografia e del cinema attraverso apparecchiature fotografiche e cinematografiche, dai primi esperimenti fino ai giorni nostri. Negli anni sono passati grandi nomi della fotografia tra cui figurarono per la prima volta autori come De Biasi, Berengo Gardin, Giacomelli e Roiter.
Brescia, con Bergamo, Capitale della Cultura festeggia i settant’anni dalla fondazione del Cinefotoclub e Museo con una mostra a Palazzo Loggia, nel salone Vanvitelliano, con le fotografie dei Soci dell’Associazione che sono state pubblicate sul volume omonimo realizzato per l’occasione. Una mostra maestosa composta da oltre 100 fotografie che raccontano la storia del circolo fotografico dal 1953 ai giorni nostri.
Il Cinefotoclub da sempre polo per appassionati fotografi che negli anni della fondazione si riunivano per parlare di fotografia in un periodo particolare, gli anni del secondo dopoguerra, in cui pochi potevano permettersi un apparecchio fotografico. In quel clima questi pionieri iniziarono a imporsi nelle varie manifestazioni nazionali e internazionali, riportando numerosi successi e organizzando mostre di grande risonanza. Anno dopo anno, la fotografia diventava sempre più accessibile e i soci aumentavano, così come il materiale fotografico raccolto, tanto da indurre alcuni soci a fondare il Museo della Fotografia, come collezione permanente dedicata alla storia della fotografia, fruibile al pubblico.
La collezione permanente del Museo quindi affonda le sue radici nella nascita del Cinefotoclub. Fin dal 1953, i soci cominciarono, con lungimiranza, a raccogliere e preservare apparecchiature fotografiche e cinematografiche, con l’obiettivo di creare una collezione che fosse fruibile alla cittadinanza. Nel corso dei decenni la raccolta è continuata a crescere, tanto che è stata esposta in diversi sedi del nostro centro cittadino, da Piazzetta Vescovado a Via Grazie, passando da Via San Faustino arrivando in Vicolo Borgondio, fino all’apertura della sede in Corso Matteotti negli anni ’90, dove il materiale ha trovato pianta stabile fino al 2006, anno dell’inaugurazione dei locali in Contrada Carmine.
Negli ultimi dieci anni, le collezioni si sono arricchite di importanti donazioni effettuate da appassionati e professionisti che, da ogni parte d’Italia, hanno deciso di consegnare al Museo il proprio materiale in modo che possa essere condiviso e valorizzato. Un’esposizione che racconta la storia e i grandi protagonisti che hanno fatto del Cinefotoclub un loro punto di riferimento, che propone le nuove visioni contemporanee dei soci attuali e apre una porta sul futuro della fotografia.