venerdì 22 Novembre 2024

Vestita così, se l’è cercata!

Verolavecchia, Brescia. Quando il linguaggio alimenta il pregiudizio, la discriminazione e la violenza di genere: “Vestita così, se l’è cercata!” è il titolo provocatorio di tre serate per sensibilizzare la cittadinanza ad una cultura non violenta.

Il fenomeno della violenza di genere, di stringente attualità, ha radici lontane ed è considerato il sintomo di una vera e propria patologia culturale, frutto di una cultura patriarcale dura a morire. Ci siamo talmente assuefatte ed assuefatti a questa modalità di pensiero, che spesso non riusciamo a cogliere alcune sfumature che, a partire dal linguaggio dei giornali, della pubblicità e persino di alcune sentenze dei Tribunali, possono divenire dei veri e propri stereotipi rafforzanti.

Il risultato è che in tal modo le vittime finiscono per essere oppresse non solo da coloro che le maltrattano, ma anche dalla stigmatizzazione sociale, che le colpevolizza o non le distingue chiaramente dagli autori degli atti violenti. Malgrado le conquiste sociali e politiche realizzate dalle donne, le quotidiane notizie di violenze e discriminazioni fanno presumere che sia assolutamente necessaria la costruzione di una nuova cultura e consapevolezza.

Da qui l’idea di un breve percorso, accessibile a tutte e a tutti, con la finalità di riflettere e di sensibilizzare le cittadine e cittadini al tema, per poter divenire protagoniste e protagonisti del cambiamento culturale che auspichiamo avvenga nel mondo, per una società realmente più equa ed inclusiva.

Il programma:

2 novembre ore 20, 30
La distinzione tra conflitto e violenza. I diritti dei minori e delle donne sono acquisizioni recenti. L’iceberg della violenza: i cittadini come “sensori”capaci di rilevarne i segnali. Cosa fare e a chi rivolgersi in caso di necessità.

9 novembre ore 20, 30
Il divario di genere, il divario di autostima, il divario inerente la mancanza di dati riferiti al genere femminile. Pink tax: il prezzo di essere donna. Chi dice donna, dice danno? La violenza di genere tra giornali e Tribunali: quando la narrazione rafforza il pregiudizio e attenua le responsabilità. Il doppio standard.

16 novembre ore 20, 30
Miti e pregiudizi da sfatare sul maltrattamento e sulle vittime. Il ciclo della violenza. Gli insospettabili alleati degli autori di violenza. Si fa presto a giudicare: i motivi che rendono difficoltosa la denuncia del maltrattante. Le nostre parole possono fare la differenza: coltiviamo il rispetto e l’inclusività.

Ad intrattenere i partecipanti alle serate la Dott.ssa Donatella Cafiero: educatrice, formatrice e Professional Counselor S.I.Co. Nr . A2299 e la Dott.ssa Flavia Maffezzoni: psicoterapeuta e docente Scuola Superiore di Formazione in Psicoterapia di Cremona-

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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