Parma rende omaggio al pianista polacco Miecio Horszowski con una mostra alla Casa della Musica che si snoda anche nelle altre sedi dei Musei della Musica, in un percorso ricco e completo, per far scoprire questa figura unica e originale che ha attraversato tutto il Novecento.
Miecio Horszowski è una figura già legata alla città, poiché proprio all’Archivio Storico del Teatro Regio, che ha sede a Casa della Musica, è stato donato nel 2015 il suo archivio, in virtù del legame e dell’amicizia con Arturo Toscanini, il celebre direttore d’orchestra parmigiano.
La mostra “Viaggio nella musica di Miecio Horszowski” realizzata dalla Casa della Musica del Comune di Parma ed è a cura di Cristina Gnudi e Federica Biancheri con il coordinamento di Manuela Calderini.
Mieczyslaw Horszowski, conosciuto con l’abbreviazione di Miecio, nasce a Leopoli nel 1892, allora città polacca e ora in territorio ucraino e muore a Philadelphia nel 1993 a oltre cent’anni; ben presto si rivela un talentuoso pianista la cui carriera lo ha portato a suonare a Milano, Londra, New York, Tokyo e su tutti i principali palcoscenici del mondo, sia come solista che in formazione da camera; testimone di grandi eventi storici a fianco di celebrità del suo tempo. La sua lunga vita ha attraversato tutto il Novecento in un viaggio che merita di essere conosciuto.
La mostra di Parma vuole raccontare la sua storia e la sua figura non solo al pubblico di addetti ai lavori, ma anche avvicinare i non specialisti, sperimentando diversi canali di comunicazione a più livelli per intercettare pubblici eterogenei, soprattutto attraverso un linguaggio inclusivo.
Nascono così due prodotti: una guida a fumetti per rendere più accessibili i contenuti in modo accattivante anche ai bambini e adolescenti, e un’applicazione che permetterà di accedere al percorso attraverso testi ad alta leggibilità, grafica e gaming.
L’esposizione si snoda nelle sedi che compongono i Musei della Musica di Parma: Museo dell’Opera, Casa del Suono e Museo Casa natale Arturo Toscanini, un vero e proprio viaggio che porterà il pubblico alla scoperta di Horszowski della Casa della Musica.
Al termine della Mostra i documenti esposti nei Musei della Musica verranno valorizzati rimanendo nel percorso espositivo di ciascun Museo.
Il primo piano di Palazzo Cusani è il nucleo da cui prende avvio la mostra: qui il visitatore incontra un progetto grafico accattivante costituito da testi e immagini, tratti dai documenti inediti e conservati negli archivi della Casa della Musica, affiancati da video e documenti originali come diari, lettere, fotografie e prestigiosi autografi di importanti protagonisti della storia non solo musicale del ‘900.
Sono nove le sezioni tematiche in cui si svolge la narrazione che spaziano tra argomenti diversificati; iniziando con i motivi che hanno spinto alla realizzazione della mostra, e quindi la donazione dell’archivio, si inquadra poi brevemente il profilo biografico di Horszowski;
l’infanzia da bambino prodigio in giro per l’Europa accompagnato dalla madre Janina Roza e i viaggi in Sud America nei primi anni del ‘900 sono tra le prime sezioni che si incontrano e non mancano poi gli interessi culturali, soprattutto il cinema, la poesia, la letteratura, la filosofia di cui tanto sappiamo grazie ai diari e alle lettere arrivati insieme all’archivio, ma anche la passione per la montagna, un amore testimoniato dalle fotografie e dalle narrazioni di chi l’ha conosciuto.
Grande attenzione è posta alle celebri figure di cui Horszowski fu amico, come Pablo Casals, violoncellista e direttore d’orchestra spagnolo noto per la sua opposizione al regime franchista; Arturo Toscanini come già detto, di cui Miecio è stato uno dei 15 pianisti che lo affiancarono in concerto; ci sono anche personaggi politici come il presidente John Fitzgerald Kennedy e la first lady Jacqueline alla cui presenza suonò nel 1961 o la Regina Alexandra d’Inghilterra, bisnonna dell’attuale Re Carlo III, che lo volle a Buckingham Palace nel 1906, lo stesso anno in cui suonò per Papa Pio X.
Al piano terra di Palazzo Cusani, nel Museo dell’Opera, sarà approfondito il rapporto tra Horszowski e Parma ripercorrendo la sua carriera al Teatro Regio di Parma dal primo concerto a 14 anni nel 1907, fino all’ultima esibizione diretta da Rudolf Baumgartner nel 1982.
La Casa del Suono, nell’ex Chiesa di Santa Elisabetta, ospita un approfondimento sul lavoro del pianista in ambito di incisione discografica e lì sarà possibile ascoltare le registrazioni che Horszowski effettuò presso il Metropolitan Museum of Art di New York sul fortepiano Cristofori del 1720, un ascolto accompagnato da un percorso didattico, attraverso testi e immagini, per scoprire la storia del pianoforte e il suo funzionamento. Infine al Museo Casa natale di Arturo Toscanini sarà inserito un focus su alcuni aspetti inediti del rapporto tra il pianista e il direttore d’orchestra.
La Casa della Musica in questo progetto ha inoltre investito nella digitalizzazione e nella rimozione delle barriere cognitive.
La guida a fumetti è realizzata da artisti con disabilità intellettive durante un workshop ideato ad hoc dall’artista Martina Sarritzu; inoltre i testi a corredo della mostra sono tutti tradotti in linguaggio Easy to Read (Etr), pittogrammi in Comunicazione Alternativa e Aumentativa (CAA), e secondo le linee guida per la redazione di didascalie e pannelli elaborate dalla Direzione Generale Musei del MIC.
Tutto questo materiale è inserito in una applicazione specifica e appositamente creata (che comprende un tour virtuale e approfondimenti). Alla realizzazione della comunicazione accessibile hanno collaborato realtà specializzate, tra le quali Artètipi APS e Sefora Srl Impresa Sociale Anffass.
Questo progetto viene realizzato inoltre con il sostegno di Fondazione Cariparma e il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Comune di Genova, Consolato Generale Polacco di Milano, Curtis Institute of Music di Philadelphia, Marlboro Festival.
Il percorso espositivo sarà affiancato da un ricco cartellone di eventi collaterali e laboratori didattici per le scuole e le famiglie, articolati nei mesi di apertura della mostra, grazie anche alla collaborazione degli Enti Musicali del territorio coordinati dalla Casa della Musica.