Albareto, Parma – Saporito, carnoso, ma soprattutto buono e mangereccio. Il fungo è protagonista del debutto di ogni autunno nel Belpaese, ma sull’Appennino Parmense ha anche il regno incontrastato, perché qui il Porcino è storia.
È qui, ai piedi del monte Gottero, fra i pendii della via Francigena e al crocevia fra Emilia Romagna, Liguria e Toscana che cresce il prezioso Fungo IGP ed è ad Albareto che al fungo è dedicato non solo un museo, inaugurato lo scorso anno – ultimo nato nella rete dei Musei del Cibo -, ma anche un appuntamento tradizionale, appetitoso ed attesissimo.
L’edizione 2023 sarà la 26sima della Fiera nazionale del fungo Porcino di Albareto e promette di portare in città appassionati, buongustai e intenditori.
Appuntamento dal 29 settembre al 1° ottobre per un fine settimana “a tutto fungo”, fra stand enogastronomici, menu per esaltarne il sapore, musica, mostre ed eventi legati alla micologia, show cooking in collaborazione con l’Associazione Gastronomi Professionisti di Parma e laboratori per bambini.
La Fiera Nazionale del Fungo Porcino di Albareto è organizzata dal comune di Albareto con il consorzio del Fungo IGP, la provincia di Parma, la regione Emilia-Romagna e il circolo culturale L’Albero, grazie al patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico.
Il Fungo IGP di Borgotaro è un prodotto di qualità superiore tutelato dal 1993. Da oltre una decina di anni la manifestazione è gemellata con la Fiera del Tartufo Bianco di Alba (CN), in calendario ad autunno più inoltrato. Per questo ad Albareto, oltre alle delizie micologiche, arrivano anche le lusinghe del prezioso tubero e non mancano aziende delle Langhe a portare in esposizione le specialità di un altro territorio ricco di gusto e “cugino” per bontà.