Padernello, Brescia. Antonio Ligabue, pittore tra più amati e geniali del ‘900, dalla difficile esistenza alla rivalsa nell’arte rivive al Castello di Padernello.
Dal 28 settembre al 13 ottobre , sei spettacoli dedicati al grande pittore della natura e degli animali sul palcoscenico del maniero della Bassa Bresciana.
Una vita tormentata ed un talento impareggiabile hanno caratterizzato il percorso artistico dello scultore e pittore Antonio Ligabue, a cui il Castello di Padernello, autentico maniero quattrocentesco della Bassa Bresciana, dedica uno spettacolo teatrale per la regia di Giacomo Andrico, con l’attore Danny Bignotti nei panni del protagonista.
Per 6 serate, il palcoscenico del Castello di Padernello – il 28 e il 29 settembre, il 6, 7, 8 e 13 ottobre alle ore 20:45 – il pubblico potrà conoscere la storia di questo artista straordinario, uomo sincero e coerente, colui che è stato definito “il pittore della natura e degli animali”. Uno spettacolo che è un viaggio poetico e umano nell’anima di Ligabue, nei luoghi bagnati dal fiume Po’ in cui l’artista ha vissuto, a partire da Gualtieri, in Emilia, dove trascorse l’infanzia e dove imparò a dipingere, continuando a vagare lungo gli argini del Grande Fiume.
Per partecipare allo spettacolo, dal titolo “Me a som n’artista”, la prenotazione è obbligatoria sul sito web del Castello di Padernello.
“Uomo sincero, uomo coerente al suo sentire e alle sue poche parole dette, questo era Antonio Ligabue” spiega Giacomo Andrico e aggiunge: “Il pittore di Gualtieri era una creatura diversa dai tanti che sanno solo rovesciar abbondanze di suoni e “letame” senza donare nulla di sé. Ligabue era schietto. Ligabue era un grande scultore e un originale pittore di fine talento, è stato definito il pittore della natura e degli animali. Se non ci sono animali in un quadro, il quadro non è serio, diceva. Ligabue amava tutte le creature che gli abitavano intorno, piangeva per loro, rannicchiato e solo, in riva al Po’, quando durante i mesi della caccia queste creature perdevan la vita per la greve superbia biolca degli uomini, dei soliti “pochi” uomini. So che Danny Bignotti, attore di coraggio, con il quale attraverso questo viaggio attorno alle pianure di Ligabue, ama e vive toccato dalla grazia e dalla delicatezza di questo emarginato del Po’, ed è una fortuna di pochi poter lavorare con lui per la creazione di questo atto teatrale poetico e umano.”
L’occasione è ideale per partecipare, prima dello spettacolo e solo su prenotazione, ad una visita guidata tra le storie e le leggende di cui è intriso il bellissimo maniero, con il suo ponte levatoio originale ancora funzionante, i soffitti affrescati, i mobili di artigianato, le cucine databili tra il ‘400 e il ‘500, la sala da pranzo di gusto settecentesco, le biblioteche, le sale del Ciclo di Padernello, copie delle opere del pittore tardo barocco Giacomo Ceruti, conosciuto come “Pitocchetto”.