giovedì 5 Dicembre 2024

Uno sguardo libero

Reggio Emilia. “Quando la vita è circoscritta al nostro giardino, alla nostra casetta, tutto diventa più piccolo e di conseguenza anche la nostra maniera di vedere il mondo si rimpicciolisce, quindi diventiamo egoisti e chiusi, mentre non bisognerebbe mai stancarsi di conoscere gli altri e tutto ciò che sta al di là del nostro recinto.”

Sono parole profetiche di Augusto Daolio, pronunciate in una delle tante interviste in cui non finiva mai di essere se stesso, sincero, semplice, profondo, diretto, aperto, curioso. Se ne andava un mattino di ottobre di trent’anni fa, Augusto Daolio, artista poliedrico, voce straordinaria fondatore con Beppe Carletti dei I Nomadi, ma anche autore, poeta e pittore.

Allo Spazio Gerra , sino all’8 gennaio prossimo, la mostra: “Augusto Daolio: Uno Sguardo Libero“, il viaggio, la musica, l’arte, un’esposizione a lui dedicata, creata attorno a temi e parole chiave, materiali inediti tra cui dipinti, schizzi, pagine di diario, fotografie, manoscritti e video.

La mostra è stata voluta dalla Associazione Augusto per la Vita presieduta da Rosanna Fantuzzi, compagna di Daolio, promossa dal Comune di Reggio Emilia con il sostegno di Iren, e curata dal team di lavoro di Spazio Gerra. L’ingresso alla mostra sarà ad offerta libera e i proventi andranno a sostenere un progetto di ricerca contro il cancro del CORE di Reggio Emilia.

Le sue parole, come del resto le sue canzoni, sono di un’attualità disarmante, difatti è difficile e sbagliato circoscrivere la figura di Augusto al solo ambito musicale: le sue interpretazioni vocali lo hanno reso indimenticabile ma sono solo una delle tante forme espressive che lo hanno accompagnato sin da ragazzo e lungo tutto il suo percorso creativo, restituendolo ora nel presente come artista poliedrico e attuale.

Da queste considerazioni nasce il titolo della mostra in programma allo Spazio Gerra di Reggio Emilia, Augusto Daolio – uno sguardo libero. Un titolo che rimanda alla capacità che Augusto esprimeva di avvicinarsi alle cose con atteggiamento aperto, di sentirsi parte di un mondo da condividere, di abbandonarsi alla magia dell’esplorazione e del viaggio, di immergersi nella natura con sincero stupore.

Materiali in cui emergono prepotentemente le tante personalità artistiche di Daolio che si intersecano l’una con l’altra, innervandosi come le radici degli alberi riprodotti nei suoi dipinti; parole che diventano poesie, poesie che mutano in schizzi, immagini che si trasformano in copertine di dischi, suggestioni e pensieri che sfociano in canzoni. E sullo sfondo il racconto, il viaggio, il ritorno, l’orizzonte piatto della pianura e gli amici, sempre presenti.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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