Il Museo Il Forno di Tavernole sul Mella, nel cuore della bresciana Val Trompia, ospita sabato 22 luglio a partire dalle ore 15, l’appuntamento del progetto Terre Alte, Echi Suoni Visioni finanziato da Fondazione Comunità Bresciana, Call Cultura 2022.
L’evento in programma per in pomeriggio, quando il Museo si animerà tramite esperienze di teatro immersivo, laboratori ludici per bambini e famiglie, visite guidate e sarà arricchito dall’apertura straordinaria della biblioteca comunale. Il Museo racconta storie inascoltate, storie invisibili, storie piccole che diventano grandi grazie ad un incontro, una giornata di condivisione e scambio, intrisa di racconti e narrazioni giunte sin qui da territori vicini e lontani che si fanno vivi. E tu che storia vuoi ascoltare?
La giornata si concluderà con la degustazione di prodotti locali e con la rappresentazione teatrale realizzato dagli ospiti Comunità Riabilitativa per la Salute Mentale SR-P1-CRM “La Casa di Davide” di GAIA SCS Onlus, condotta da Fabrizia Guerini e Michele D’Aquila dell’Associazione Treatro Terrediconfine.
Il progetto Terre Alte, Echi Suoni Visioni nasce dalla collaborazione e dallo scambio di realtà, operanti in Valle Camonica e Valle Trompia, che si sono riunite attorno alla volontà di cogliere la densità di significati che i luoghi minori custodiscono e costruiscono ogni giorno.
Museo “Il Forno di Tavernole” è uno dei più insigni monumenti di archeologia industriale, attivo fin dal XV secolo, si rivive il fascino di un’antica e maestosa “cattedrale del lavoro”. Negli ampi e suggestivi spazi che circondano la torre di fusione, dove il minerale di ferro veniva trasformato in ghisa, si rivive il fascino dell’acqua, del metallo e del fuoco. Il monumento-documento racconta e testimonia la storia della siderurgia al carbone di legna in un contesto tra i meglio conservati d’Europa e la storia di un luogo, la Valle Trompia, depositario di saperi e artefice di eccellenti produzioni. Proprio in Valle Trompia Leonardo da Vinci compie due viaggi, uno verso la fine del Quattrocento e l’altro nei primissimi anni del Cinquecento, con l’evidente intento di conoscere processi di produzione e possibili innovazioni praticati dai maestri del ferro. Le precise annotazioni leonardesche segnano, tra i luoghi visitati in valle, anche l’abitato di Tavernole.