sabato 23 Novembre 2024

Zinnia, la regina dell’orto

Gli orti sono sempre stati un elemento importante per l’economia della famiglia contadina. La produzione di verdure era molto varia, e sempre in armonia con la stagione. Grande spazio trovava la coltivazione dei fagioli, anche per la loro facilità di conservazione, e del pomodoro, da consumare fresco e per la produzione di salse. Non mancavano aglio, cipolle, sedano, carote e tutte le altre verdure di stagione. Per l’inverno finocchi, verze e radicchio.

Oltre agli ortaggi, nell’orto si trovano le piante aromatiche più comuni, come rosmarino, salvia, prezzemolo, basilico, e per i più raffinati anche menta e timo.

Erano coltivate anche piante da fiore, per la casa o per i defunti. Quindi, fiori che potevano durare a lungo anche dopo essere stati recisi. Vi si trovavano perciò le immancabili rose e i necessari crisantemi, ma anche tulipani, iris, astri, zinnie, dalie e tageti.

Erano prodotti per lo più raccogliendo le sementi d’anno in anno, e conservando con pazienza bulbi e rizomi. Ma la funzione dei fiori nell’orto era anche quella di tenere lontani alcuni parassiti dalle verdure. Dovete sapere, ad esempio, che gli afidi sono infastiditi dalla presenza dei nasturzi, che la lavanda tiene lontane le formiche, che i tageti combattono i nematodi e che la fritillaria allontana i topi.

Le zinnie con i loro colori accesi, probabilmente attiravano degli uccelli che divoravano gli insetti nocivi. Mia madre adorava le zinnie. Comprava le bustine di semi al mercato o dal fruttivendolo e li interrava alla fine d’aprile o ai primi di maggio insieme ad astri, gladioli e dalie. In poco tempo le piante crescevano con i loro lunghi fusti un po’ rigidi. Era quella la parte più colorata dell’orto.

Fiorivano fino all’autunno. Sulla stufa spenta, in cucina, mia madre teneva sempre un vaso di zinnie ed astri. Duravano a lungo, anche recisi. La pianta é originaria del Messico ed è stata introdotta in Europa verso la fine del 1700. Linneo la chiamò zinnia in onore di un suo discepolo, il botanico tedesco Johann Gottfried Zinn.

Nel linguaggio dei fiori la zinnia rappresenta la semplicità, forse per la mancanza di profumo e per la sua struttura. Ha avuto un periodo d’oblio ma ora torna ad essere coltivata. Le zinnie necessitano di pieno sole, anche se sopportano alcune ore d’ombra; amano molto le estati calde, non tollerano assolutamente il freddo. Non richiedono grandi quantità d’acqua, resistendo bene anche a brevi periodi di siccità.

Le foglie ovali e lanceolate sono di un verde intenso; i fiori sono grandi ,a forma di margherita, a corolla semplice o doppia e di molti colori, dal bianco al rosso, all’arancio, al violetto, al carminio. Ve ne sono anche di variegate e bicolori. Per prolungare la fioritura, basta togliere i fiori appassiti.

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