Brescia. “Un anno di iniziative per fare memoria e guardare al futuro” con queste parole si apre l’anno dei festeggiamenti per il Club Alpino Italiano CAI di Brescia che nel 2024 compie 150 anni dalla fondazione. Un secolo e mezzo di montagna, alpinismo, escursionismo e attenzione all’ambiente delle montagne, delle terre alte e della sua gente.
“1874-2024” 150 anni dalla fondazione stanno a segnare un percorso tracciato da molte generazioni di Soci CAI bresciani. Sono la prova che l’intuizione di creare un punto d’incontro per gli amanti della montagna ha positivamente corrisposto al bisogno di vivere insieme ad altri la comune passione per le terre alte. L’apertura dell’anno dei festeggiamenti è fissata per mercoledì 17 gennaio all’Auditorium Santa Barnaba alle ore 20,30.
Il Club Alpino Italiano nasce il 23 ottobre 1863 a Torino, dopo che il fondatore Quintino Sella, scienziato, politico e alpinista, in cordata con Giovanni Barracco, Paolo e Giacinto di Saint Robert salgono, ad agosto dello stesso anno, per primi il Monviso. All’articolo 1 dello statuto mette: “ Il CAI ha per scopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale”.
Nell’inaugurazione dell’anno del CAI bresciano il suo presidente Angelo Maggiore afferma: “La ricorrenza è di quelle simboliche e perciò importanti per la nostra identità associativa. Una riflessione a tempo rallentato mutuato dal passo del trekker. Abbiamo bisogno di tempo e continuità per fare i conti con stimoli e contenuti simbolici troppo trascurati dal consumismo estetico della moderna frequentazione turistica della montagna. La pluralità diversificata di proposte è utile per riscoprire la necessità di unità immanente con la natura, dai prati e boschi alle vette. Io penso che questo processo si debba svolgere anche a livello personale e che richieda che le regole etiche del rispetto per la montagna abbiano il tempo di agire in coerenza con il tempo dei nostri gesti. Ci auguriamo un 150° di ricerca e non stantio rito evocativo.
Il 150° del CAI Brescia dura un anno. Non una celebrazione, ma tanti eventi per ripensare al rapporto uomo-montagna-natura attraverso un fare che riconnetta corpo e memoria, fisico e pensiero. Desideriamo vivere la Cultura della montagna per capire il nostro tempo e farla crescere oltre i bordi della nostra associazione attraverso la passione per i monti che anima il nostro impegno. Un processo di condivisione per fare memoria e volgere lo sguardo verso il nostro futuro.”